Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine

Settant’anni di cultura d’impresa, letteratura, filosofia, intreccio di saperi. Una longevità senza pari, che è patrimonio del Paese. Civiltà della Macchine, la rivista trimestrale edita dalla Fondazione Leonardo, celebrerà i tanti anni di attività lunedì 13 febbraio con una cerimonia a Roma al Maxxi, Museo nazionale delle arti del XXI secolo. L’evento prenderà il via alle 11.

Sono previsti interventi del presidente del Maxxi, Alessandro Giuli; del presidente della Fondazione Leonardo-Cdm, Luciano Violante; del presidente di Leonardo SpA Luciano Carta e dell’Amministratore Delegato dell’azienda, Alessandro Profumo. Alle 11,45 interverrà il direttore della rivista, Marco Ferrante. A seguire la lectio magistralis della professoressa Mariarosaria Taddeo dell’Università di Oxford.
Nel numero speciale dedicato al settantesimo anniversario della pubblicazione, viene ricostruita la storia della rivista con interventi di FerranteBartezzaghiPetriniButtafuoco. Viene altresì approfondito il contesto storico-culturale-industriale in cui è nata, sul quale si soffermano Lupo e ne approfondiscono i contenuti in un serrato dialogo a due Alessandro Profumo e Fabiano Fabiani; il rapporto con l’arte del suo tempo (Ficacci) e il linguaggio scientifico (Della Valle).

Particolare spazio è dato ad un focus sul ruolo delle riviste nella società ipermedializzata con interventi di Belpoliti, Crowe, Fottorino, Hederman, Spadaro e Terranova.
Sulle prospettive del dibattito in atto sull’umanesimo digitale ci sono due interventi di Luciano Violante e della professoressa Taddeo.

Particolarmente significativo il contributo artistico fornito dal maestro Emilio Isgrò che per l’anniversario ha donato alla rivista un’opera in cui è riproposto il primo editoriale firmato da Giuseppe Ungaretti in cui il testo viene cancellato salvo la frase: “Fare per avere, fare l’uomo per non essere senza amore”.
“La proposta di cancellare la lettera di Giuseppe Ungaretti – spiega Isgrò in un video realizzato per l’occasione – mi è stata fatta da Luciano Violante e Pietrangelo Buttafuoco. Ho aderito con entusiasmo per diversi, buoni motivi. Il primo è l’intento di ricordare l’opera di Ungaretti che ho avuto il piacere di conoscere e che è stato un luminoso poeta e un protagonista della cultura italiana. Il secondo è il fatto che io stesso nasco poeta e ancora oggi scrivo e pubblico poesie. Il terzo è celebrare il connubio tra cultura letteraria e artistica da un lato e cultura industriale dall’altro, che è stato molto prolifico nel secolo scorso e mi auguro continui ad esserlo anche negli anni a venire”.

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Registrazione dell’evento

intervento della Professoressa Taddeo